Una raccolta di composizioni teatrali sull’immagine del giardino chiuso da mura.
La Soglia Giardino raccoglie oggi tre composizioni di parole, movimenti e suoni che provano a ricostruire in modo personale e indiziario l’origine di tre giardini: quello che nasce nel chiuso della nostra mente, della nostra stanza; quello a cui si accede attraverso la decifrazione della scrittura sacra; quello tessuto dalla materia mobile della nostra memoria individuale.
LA RACCOLTA:
Come un tarocco, bello e terribile, l’immagine del giardino è fonte di molteplici rifrazioni: di volta in volta rinvia alla nostra memoria individuale, alla nostra storia mitica, ad aspetti biologici fondamentali dell’organizzazione del vivente, a scelte che riguardano la comunità. La nostra raccolta, un piccolo canzoniere teatrale, si compone oggi di quattro parti.
I - OGORDIA, 13’
Il preludio dell’indagine prende il nome da un frutto immaginario: l’Ogordia. Il primo giardino è interiore: non esiste se non dentro di noi o nell’intimità della nostra stanza. Mio, soltanto mio: come posso dirti cosa vive dentro di me?
II - LA FESSURA, 23’
Il secondo movimento guarda al giardino accessibile attraverso la decifrazione della scrittura sacra. Giardino che taglia, separa: Eva, paradiso perduto e Maria, orto concluso. Il desiderio di essere muti, il tentativo di dire. A testi originali si accosta una nuova traduzione del Apochriphum Josephi del protovangelo di Giacomo.
III - OLTRE I MATTONI ROSSI, 22’
Il terzo movimento si immerge dentro le sabbie mobili della memoria per ritrovare le tracce di un giardino perduto. Dove c’è la nonna. Alle origini familiari, alle origini di un paese affondato. Là dove c’era il futuro, in cerca di una reazione, di un altro presente.
IV - INCROCI E INCONTRI
Sin dalla nascita del progetto, la Soglia Giardino ha desiderato condividere la propria ricerca e arricchirla attraverso l’incontro con altri professionisti, la cittadinanza e gruppi nati in istituzioni pubbliche e private, realizzando incontri, laboratori e piccole installazioni partecipative. Parte integrante della ricerca, questo è idealmente il quarto capitolo della ricerca,ogni volta diverso.
V - MOLTIPLICAZIONI
di Flora Vannini, Raffaele Rezzonico, Francesco Venturi, Mariagiulia Leuzzi
In ogni spazio il giardino muta forma, in ogni situazione immaginiamo un’installazione che preveda diverse composizioni di movimenti, testi registrati, suoni, video. È un percorso flessibile, aperto agli incontri con i luoghi e le persone che incontriamo. In una tensione continua fra il desiderio di ordine e le possibilità vive, immediate, che si manifestano.
MOLTIPLICAZIONI è una tappa di questo percorso: un segno originario della performance viene estratto e ripetuto innumerevoli volte nell’interazione fra Flora Vannini, performer, e Francesco Venturi, vocalist e compositore.
Dopo molti anni di coreografie in cui ho eseguito movimenti che venivano scritti su di me da qualcun altro, mi interessava indagare il movimento che nasce e che muore nel momento effimero del giardino e che non può essere fissato e congelato dalla scrittura. E cercare una via per iniziare a parlare.
Flora Vannini
Per molti anni ho scritto e raccolto testi frammentari che riguardano un giardino chiuso da mura: testi senza azione, nessuno sviluppo, una raccolta di inizi. Di tanto in tanto appariva una madre. Ho desiderato tornare al mio corpo in scena ed essere lì, più vicino alle cose, senza buttare in bocca ad altri le mie parole.
Raffaele Rezzonico